Oli esausti

Ultima modifica 13 marzo 2024

Argomenti :
Gestione rifiuti

Fra gli Olii esausti sono ricompresi si gli olii minerali che quelli vegetali

A) Olio Minerale

I Italia vengono ogni anno immesse al consumo circa 600.000 tonnellate di olio lubrificante, da cui si stima residuino oltre 200.000 tonnellate di olio usato. Se eliminato in modo scorretto, questo prodotto può trasformarsi in un potente agente di inquinamento:
- se versato in terra l'olio usato penetra ed avvelena piante ed animali;
- se disperso in acqua provoca danni gravissimi: 5 litri di olio usato (1 cambio olio auto) coprono una superficie di 5.000 mq di uno specchio d'acqua;
- se bruciato indiscriminatamente emette nell'aria sostanze inquinanti causa di possibili intossicazioni e malattie.

Cosa fare dell'olio usato

Per la raccolta ed il corretto utilizzo degli oli usati in Italia opera il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati. Il Consorzio si avvale di una rete di raccolta costituita attualmente da 70 Ditte raccoglitrici dislocate in tutte le regioni d'Italia che, con i loro automezzi, visitano i detentori, raccogliendo gli oli usati e stoccandoli nei loro depositi. Il servizio è del tutto gratuito.

B) Olio Vegetale

Il Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti (Conoe), costituitosi ai sensi del D.lgs. 22/97 il 1° ottobre 1998, ha la funzione di controllo e monitoraggio della filiera oli e grassi esausti per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica.

Il rifiuto raccolto e recuperato per usi industriali dai consorziati è l'olio di fritture prodotto dalla ristorazione, dall'industria e dalle famiglie.

L'olio esausto di fritture, pur non pericoloso in sé, se disperso nell'ambiente causa gravi danni alla flora e alla fauna. Se invece viene smaltito attraverso la rete fognaria raggiunge gli impianti di depurazione, causando ad essi gravi danni con un elevato costo economico.

Comportamenti anomali o fuori controllo possono inoltre favorire lo scorretto riutilizzo del rifiuto nel circuito alimentare, per esempio nel mangime per gli animali, con le conseguenze facilmente immaginabili sulla salute dei cittadini.

L'opera di recupero dell'olio esausto, oltre ad evitare i danni ambientali, consente notevoli vantaggi economici. Dall'olio infatti, attraverso i processi di trattamento e riciclo, si ottengono prodotti ad elevato valore aggiunto, quali:

- Lubrificanti vegetali per macchine agricole

- Estere metilico per biodiesel

- Glicerina per saponificazione

- Combustibile per recupero energetico.

Attualmente si stima che vengano prodotte in Italia 280.000 tonnellate di olio esausto ogni anno: se l'intera produzione fosse raccolta, essa genererebbe un valore recuperato stimabile intorno agli 84 milioni di euro.

Dove conferire l'olio minerale e l'olio vegetale:

- Il conferimento, da parte dei privati cittadini, può avvenire presso il centro di raccolta rifiuti differenziati.

Precisazioni: Le attività produttive hanno l'obbligo di stoccaggio dell'olio minerale presso la propria azienda. Lo smaltimento avverrà successivamente da parte di ditte specializzate, come sopra precisato


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